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La valvola di sicurezza certificata negli impianti termici

Ogni impianto termico che ricade nel campo di applicazione della raccolta R dell’INAIL e che presenta un sistema di espansione a vaso chiuso deve essere dotato di una valvola di sicurezza certificata, questa valvola si distingue facilmente dalla valvola ordinaria perché la posizione di taratura è bloccata da un sigillo a piombo.

Il funzionamento della valvola di sicurezza certificate è analogo a quello di tutte le altre valvole, in condizioni normali la forza esercitata dal liquido sull’otturatore è minore della forza esercitata dalla molla di carico, in queste condizioni l’otturatore è chiuso e non vi è passaggio di acqua. Quando la forza del liquido aumenta e supera il valore della forza di carico della molla, l’otturatore di apre e il liquido dall’interno fluisce all’esterno.

Le valvole utilizzate nei sistemi ad acqua calda presentano una membrana in gomma che impedisce la penetrazione dell’acqua dell’impianto all’interno del corpo valvola durante la fase di apertura dell’otturatore.

Inoltre il corpo valvola esterno presenta un foro passante che può scaricare all’esterno una eventuale permeazione di liquido.

 

Un ultimo accessorio è costituito da un sistema in grado di ridurre manualmente la forza esercitata dalla molla sull’otturatore e provocandone l’apertura, ma senza che questo vada a modificare la posizione di taratura della valvola di sicurezza.

Su ogni valvola di sicurezza devono essere riportati i seguenti dati, indicati su apposita targhetta o direttamente sul corpo della valvola:
a) nome (o marchio) del costruttore;
b) sigla di identificazione della valvola;
c) capacità di scarico, in kg/h;
d) pressione di taratura, in bar.
I dati indicati sulla valvola di sicurezza devono essere riportati sul certificato rilasciato dal fabbricante, sul quale devono anche essere indicati gli estremi del certificato di accettazione. Alcuni dati possono essere indicati mediante targhetta autoadesiva, fermo restando l’obbligo di marcatura, sul corpo della valvola, del nome (o del marchio) del fabbricante.

Ogni valvola di sicurezza deve essere accompagnata dal certificato del fabbricante e dal certificato di taratura dell’ISPESL.

La capacità di scarico della valvola deve essere sufficiente a scaricare all’esterno la quantità di energia prodotta dal generatore, e la pressione di scarico, cioè quella di apertura della valvola, deve risultare uguale o minore della pressione minima di esercizio del generatore di calore e di qualsiasi altro componente dell’impianto.

La pressione di apertura della valvola di sicurezza e la pressione taratura non hanno lo stesso significato e non hanno stesso valore;, infatti a causa delle normali tolleranze meccaniche, l’apertura e la chiusura della valvola dal suo punto di taratura può mostrare un’incertezza e normativamente parlando, esiste una sovrappressione di apertura che vale fino al il 20% del valore di taratura e lo scarto di chiusura che vale anch’esso fino al 20% del valore di taratura. Questo significa che una valvola tarata a 3 bar può aprirsi a 3,6 bar e richiudersi a 2,4 bar. E’ evidente che questa valvola non protegge un generatore avente pressione massima di esercizio di 3 bar, perché a 3,5 bar potrebbe essere ancora chiusa, pur rimanendo nel suo campo di corretto funzionamento.

Quindi il generatore deve essere protetto con una valvola tarata a 2,5 bar che risulterà sempre aperta a 3 bar, essendo 2,5 bar la pressione di taratura e 0,5 (20% della taratura) la sovrappressione, che sommandosi alla taratura portano la pressione di sicura apertura a 3 bar.

Nella scelta della valvola da installare occorre ricordare che alcuni fabbricanti, certi del proprio controllo di produzione, riescono a garantire sovrappressioni di apertura migliori, quindi occorre sempre controllare il certificato della valvola con le sue caratteristiche di funzionamento.

La posizione di taratura è resa invariabile attraverso l’uso di un filo di acciaio chiuso da un piombo con il sigillo dell’INAIL; non deve essere possibile variare la pressione di taratura senza manomettere la valvola di sicurezza o del sigillo ad essa applicato

Per assicurare il corretto passaggio di acqua il diametro D dell’orifizio di scarico o della minore sezione di passaggio dell’acqua all’interno della valvola deve essere uguale o maggiore di 15 mm.

La valvola di sicurezza deve essere installata sul generatore o sulla tubazione a valle del generatore entro un metro dal collegamento al generatore, non devono essere presenti dispositivi di intercettazione tra il generatore e la valvola di sicurezza e a valle della valvola di sicurezza.

Lo scarico delle valvole di sicurezza deve essere convogliato a terra in posizione dove il getto di acqua non possa costituire un pericolo per gli operatori.

Le valvole di sicurezza devono essere dimensionate utilizzando la seguente formula:
A = 0,005 Q F / 0,9 K
in cui:A = area della minima sezione trasversale netta dell’orifizio della valvola, in cm2;
Q = capacità di scarico della valvola di sicurezza, espressa in kg/h di vapore:

Q = P/0,58
in cui:
P = potenza nominale del generatore, in kW;
F = fattore di pressione desunto dalla tabella n funzione della pressione di scarico;

p 0,50 0,60 0,70 0,80 0,90 1,00 1,10 1,20 1,30 1,40 1,50 1,60 1,70
F 2,47 2,32 2,19 2,07 1,97 1,87 1,79 1,71 1,63 1,57 1,51 1,45 1,40
p 1,80 1,90 2,00 2,10 2,20 2,30 2,40 2,50 2,60 2,70 2,80 2,90 3,00
F 1,35 1,31 1,26 1,22 1,19 1,15 1,12 1,09 1,06 1,03 1,01 0,98 0,96
p 3,10 3,20 3,30 3,40 3,50 3,60 3,70 3,80 3,90 4,00 4,20 4,40 4,60
F 0,93 0,91 0,89 0,87 0,85 0,84 0,82 0,80 0,79 0,77 0,74 0,71 0,69
p 4,80 5,00 5,20 5,40 5,60 5,80 6,00 6,20 6,40 6,60 6,80 7,00 7,20
F 0,67 0,65 0,62 0,61 0,59 0,57 0,56 0,54 0,53 0,51 0,50 0,49 0,48
p 7,40 7,60 7,80 8,00 8,20 8,40 8,60 8,80 9,00 9,50 10,00 10,50 11,00
F 0,46 0,45 0,44 0,43 0,43 0,42 0,41 0,40 0,39 0,37 0,36 0,34 0,32
p 11,50 12,00 15,50
F 0,32 0,30 0,29

K = coefficiente di efflusso, desunto dal certificato di accettazione.

Le condizioni di posa sono descritte dalla Raccolta R e dai fabbricanti valvole, ad esempio è possibile la posa con asse verticale ascendente e con asse orizzontale e scarico discendente, mentre la posa con asse verticale discendente non è mai suggerita.

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