“E’ un Piano ambizioso – ha detto oggi a Bologna l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – non solo da un punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo. Ci proponiamo infatti di utilizzare in prevalenza risorse già esistenti in agricoltura e non ancora utilizzate: i 14 milioni 500mila metri quadrati dei tetti delle aziende agricole potenzialmente idonei al fotovoltaico e, per il biogas, le oltre 17 milioni 600mila tonnellate cui ammonta in Emilia-Romagna la produzione di reflui zootecnici e scarti della lavorazione agricola”.
“Oggi le tariffe previste per la produzione di energia elettrica sono particolarmente vantaggiose – ha aggiunto Rabboni -, noi vogliamo portare questa opportunità dove veramente fa la differenza, cioè alla piccola e media impresa agricola. Per questo abbiamo dato il via a questo Piano di azione”.
Proprio per informare le imprese agricole, il Piano prevede innanzitutto un programma di incontri tecnici in tutte le province, rivolti espressamente agli imprenditori agricoli. Verrà attivato anche uno sportello informativo on line, cui si potrà accedere attraverso il numero verde 800662200 o l’e-mail urp@regione.emilia-romagna.it per le prime informazioni di base. In programma anche servizi di formazione tecnica e consulenza professionale acquistabili a condizioni di particolare favore tramite voucher, utilizzando il “Catalogo verde” regionale, consultabile sul sito: www.ermesagricoltura.it.
Il Piano prevede inoltre la semplificazione e la velocizzazione degli adempimenti burocratici. Per fare questo, la Regione ha fissato procedure omogenee su tutto il territorio regionale e un programma di seminari informativi con i tecnici comunali e provinciali che devono autorizzare la realizzazione degli impianti. Procedure più veloci sono previste anche per gli allacciamenti dei nuovi impianti alla rete nazionale.
Gli incentivi economici
Grazie al Piano regionale di sviluppo rurale, nel 2011 sono in arrivo per promuovere le agroenergie risorse pari a 9 milioni di euro. Verranno erogate attraverso un bando in uscita ad aprile e il contributo previsto coprirà fino al 50% del costo dell’intervento, sia per il biogas che per il fotovoltaico, con un massimo di 200mila euro per impianto.
Per l’imprenditore agricolo che deciderà di realizzare impianti per il biogas o fotovoltaici, vi sono poi i vantaggi legati alle tariffe per la produzione di energia elettrica.
Per chi realizza impianti per la produzione di biogas fino ad 1 MW di energia, questa viene ripagata dal Gse con la cosiddetta “tariffa onnicomprensiva”, al prezzo complessivo di 0,28 centesimi per KW. Per gli impianti fotovoltaici valgono invece le norme del “Conto energia” con tariffe diverse a seconda dei casi, e che arrivano fino a 0,40 centesimi per KW prodotto.
Gli obiettivi del Piano
I sottoprodotti e le deiezioni zootecniche (liquami di bovini, suini e pollina delle galline) ammontano in Emilia-Romagna a oltre 17 milioni 600mila tonnellate. E’ questa la materia prima che dovrà prioritariamente alimentare gli impianti a biogas previsti dal Piano di azione, per produrre energia elettrica, calore, ma anche – questa la novità – biometano. Incrementando di 100 MW, pari al 75% della disponibilità regionale di reflui e sottoprodotti, la produzione di biogas in Emilia-Romagna.
Per quanto riguarda il fotovoltaico, la Regione punta a incrementare di 400 MW la produzione di energia elettrica e calore, di cui 200 MW tramite impianti sui tetti (pari al 20% dei circa 14 milioni 500mila metri quadrati cui ammonta la superficie dei tetti delle aziende agricole potenzialmente idonei) e altrettanti attraverso impianti a terra. Per quest’ultimo tipo di impianti, varranno i limiti previsti dalla recente delibera regionale e dalla normativa nazionale a tutela della attività agricola – che deve rimanere attività prevalente – e del paesaggio: non più di 200 KW di potenza per singolo impianto aumentabile di 10KW per ogni ettaro di terreno posseduto, fino a un massimo di 1 MW.