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Manutenzione Impianti e Rendimento di Combustione: Novità Legislative

 
Il 2009 è stato un anno significativo per gli operatori addetti alla manutenzione degli impianti termici, perché il quadro legislativo, costituito dal D.P.R. 412/93 e dal D.Lgs. 192/05 e ss.m.i.,  in cui si trovano ad operare è andato finalmente a delinearsi nella sua interezza e l’importanza delle operazioni di manutenzione ne è uscita rafforzata.
Parallelamente nello stesso periodo ha trovato soluzione l’annoso problema rappresentato dall’esecuzione delle determinazione del rendimento di combustione delle caldaie in batteria o modulari e a condensazione; installazioni che non erano totalmente coperte dalla prevedente norme tecnica UNI 10389 emanata nel 1994.
L’ultima novità è rappresentata dall’emanazione della  bozza di Revisione 2009 della Raccolta R, che definisce le modalità di progettazione e realizzazione degli impianti termici ad acqua calda con potenza superiore complessiva superiore a 35 kW.
 Per ciò che riguarda le novità legislative, la pubblicazione del D.P.R. 2 aprile 2009 n.59 e del DM 26/06/2009 nel ribadire l’obbligo del rilascio della certificazione energetica anche in caso di vendita dell’unità immobiliare, prescrivono che questo attestato deve essere accompagnato dalla copia del libretto di centrale o di impianto. La validità dell’attestato di certificazione energetica è di 10 anni, ma se non vengono rispettate le prescrizioni normative vigenti per le operazioni di controllo di efficienza energetica, compreso le eventuali conseguenze di adeguamento, degli impianti di climatizzazione asserviti agli edifici, la certificazione risulta priva di validità. 
Con il DM 26/06/2009 vengono modificati i valori del rendimento di combustione dei generatori ad acqua calda, che devono essere rilevati in occasione dei controlli per i generatori installati successivamente al 08/10/2005, il testo complessivo del provvedimento post modifiche prevede sette fasce di rendimento in funzione dell’epoca di installazione del tipo di generatore.
 

Tipo generatore

Installazione

Rendimento

Tutti i tipi

Prima del 29/10/1993

82 + 2 log Pn

Tutti i tipi

Dal 29/10/1993 al 31/12/1997

84 + 2 log Pn

Standard

Dal 01/01/1998 al 07/10/2005

84 + 2 log Pn

Bassa temperatura

87,5 + 1,5 log Pn

Condensazione

91 + 1 log Pn

Altri tipi

Dal 08/10/2005

88 + 2 log Pn

Condensazione

90 + 2 log Pn

 

Potenza termica nominale  [kW]

Prima del 29/10/1993

Dal 29/10/1993

al 31/12/1997

Dal 01/01/1998 al 07/10/2005

Dal 08/10/2005

Tutti i tipi

Tutti i tipi

Standard

Bassa temperatura

Cond.

Altri tipi

Cond.

20

84,6

86,6

86,6

89,5

92,3

90,6

92,6

22

84,7

86,7

86,7

89,5

92,3

90,7

92,7

24

84,8

86,8

86,8

89,6

92,4

90,8

92,8

26

84,8

86,8

86,8

89,6

92,4

90,8

92,8

28

84,9

86,9

86,9

89,7

92,4

90,9

92,9

30

85,0

87,0

87,0

89,7

92,5

91,0

93,0

32

85,0

87,0

87,0

89,8

92,5

91,0

93,0

34

85,1

87,1

87,1

89,8

92,5

91,1

93,1

36

85,1

87,1

87,1

89,8

92,6

91,1

93,1

50

85,4

87,4

87,4

90,0

92,7

91,4

93,4

100

86,0

88,0

88,0

90,5

93,0

92,0

94,0

150

86,4

88,4

88,4

90,8

93,2

92,4

94,4

200

86,6

88,6

88,6

91,0

93,3

92,6

94,6

250

86,8

88,8

88,8

91,1

93,4

92,8

94,8

300

87,0

89,0

89,0

91,2

93,5

93,0

95,0

350

87,1

89,1

89,1

91,3

93,5

93,1

95,1

400

87,2

89,2

89,2

91,4

93,6

93,2

95,2

Quindi, sfatando un diffuso luogo comune, possiamo affermare che il legislatore continua ancora a puntare sulla manutenzione quale strumento importante nel mantenimento dei livelli di performance energetica degli edifici e degli impianti termici di climatizzazione, al punto di porre questo aspetto come requisito fondamentale dell’attestato di certificazione energetica, ma spetta ora alle imprese e alle associazioni sottolineare e valorizzare gli aspetti spesso sottovalutati o misconosciuti di questo tipo di interventi, rafforzandone gli aspetti professionali e di competenza.
 

Purtroppo occorre ricordare che il quadro legislativo nazionale che si è andato a consolidare in questi anni si trova in contrasto con le leggi che sul medesimo argomento sono state promulgate da ogni regione, che prevalgono su quelle emanate a livello nazionale e che spesso prevedono requisiti molto diversi. Si tratta infatti di un contesto legislativo in cui le regolamentazioni regionali hanno la prevalenza rispetto a quelle nazionali,, questa situazione crea di fatto numerosi mercati diversi in cui vigono regole e garanzie diverse ed è evidente a tutti gli operatori del settore e ai consumatori, che questo sistema non dà garanzie al cittadino che non è in grado di eseguire scelte consapevoli avendo a disposizione strumenti di misura in apparenza simili ma diversi nella sostanza, ostacola il lavoro delle imprese che devono di volta in volta spendere risorse per adattarsi a richieste legislative regionali diverse e costituisce sicuramente un dispendio di risorse pubbliche a causa del moltiplicarsi dei tavoli e commissioni che parallelamente lavorano sui medesimi argomenti per giungere a risultati simili ma diversi.
 
Veniamo ora alla nuova UNI 10389 pubblicata nel mese di settembre 2009, la nuova norma non stravolge l’impostazione della precedente di cui risulta la logica prosecuzione, ma sono tuttavia presenti numerose modifiche che proviamo ora a riassumere.
 
1) La norma continua a prevedere due modi diversi di comportamento dell’operatore incaricato ad eseguire misura del rendimento di combustione, a seconda che sia  incaricato della manutenzione o l’operatore pubblico che deve eseguire le verifiche a campione, ora, quest’ultimo soggetto ha la facoltà di rimuovere l’involucro del generatore nei casi in cui questa operazione è necessaria per eseguire la misura, ma non deve comunque intervenire sugli organi di regolazione del generatore stesso.
 
2) Viene definito cosa si intende per generatore modulare e per generatore in batteria.
Il generatore modulare  è costituito da uno o più moduli termici predisposti dal fabbricante per funzionare singolarmente o contemporaneamente in un unico circuito idraulico (il modulo termico è un generatore di calore costituito da due o più elementi termici da esso inscindibili).
Il generatore in batteria è costituito da più generatori non predisposti dal fabbricante per funzionare contemporaneamente in un unico circuito idraulico.
 
3) La norma definisce anche i modi di comportamento da adottare per eseguire la misura del rendimento per i generatori modulari e in batteria. Se i generatori in batteria sono dotati ognuno di un proprio camino, si procede alla misura dei singoli rendimenti con i rimanenti generatori non sono in funzione, se i generatori in batteria sono collegati ad un unico collettore si esegue la misura su ogni singolo generatore con i rimanenti generatori in funzione.
Per la misura del rendimento dei generatori di calore modulari occorre sempre ricordare che occorre rispettare le indicazioni del costruttore dell’apparecchio (punti di misura, procedure, ecc) e che tali indicazioni devono essere riportate nel libretto d’uso e manutenzione che accompagna ogni apparecchio. I generatori modulari caratterizzati dall’avere un'unica targa identificativa sono da considerarsi come un unico apparecchio, più apparecchi modulari in batteria devono essere misurati utilizzando le stesse modalità previste per i generatori in batteria.

4) Gli strumenti utilizzati per eseguire la misura del rendimento devono ora necessariamente essere raggruppati in un unico strumento multifunzione (situazione ampiamente diffusa tra i manutentori), ma risultano modificate leggermente le caratteristiche di precisione degli stessi e questa situazione potrebbe rappresentare un problema per i manutentori in possesso di apparecchi non più adeguati. Da notare che la maggiore precisione richiesta agli strumenti  non è destinata a riflettersi in un miglioramento qualitativo della misura che mantiene  un’incertezza del ± 2%

 
Le caratteristiche degli strumenti sono riportati nella tabella seguente.
 
Parametro
Intervallo di misura
Risoluzione
Accuratezza
Valore minimo misurato
CO
0 – 2000 ppm
1ppm
+/- 20 ppm o 5%
20ppm
O2
0 – 21%
0,1%
+/- 0,3%
0,3%
CO2
0 – 20%
0,1%
+/- 0,2%
0,2%
Temp. P.d.c. *
0°-400°C
1°C
+/- 2°C o 1,5%
 
Temp aria comb.
0°-400°C
1°C
+/- 1°C
 
Se il fabbricante dello strumento multifunzione ha previsto di poter utilizzare la stessa sonda per la misurazione della temperatura dei fumi e dell’aria comburente, deve garantire che la stessa possa misurare una temperatura minima di -20 °C
 
5) Veniamo ora alla misura del rendimento di combustione dei generatori a condensazione, il manutentore non ha necessità di eseguire misure di parametri diversi da quelli tradizionali perché la norma, attraverso l’uso di alcune semplificazioni e di alcuni calcoli specifici, riesce ad arrivare ad un risultato rappresentativo, occorre comunque verificare se lo strumento utilizzato per la misura è aggiornato con la versione corretta del software di calcolo.  
 
6) Con l’attuale versione della UNI 10389 non è ancora possibile eseguire la determinazione in opera del rendimento di combustione per i generatori di calore a combustibile solido.
 
Nel chiudere quest’articolo, che per ragioni di spazio e necessariamente di tipo informativo, è doveroso spendere alcune parole sulla bozza di Revisione 2009 della Raccolta R che si sovrappone al campo di applicazione delle UNI 10412-1 e 2 e che presenta numerose novità, ad esempio viene prevista la possibilità di eseguire impianti ad acqua calda con temperatura fino a 110°C, vengono previsti dispositivi di minima pressione e di minimo livello , sono previste specifiche per impianti  collegati a sorgenti termiche diverse da fuoco (cogenerazione, solare, ecc.) e a combustibile solido.
 
A cura della Redazione di TeknologieImpianti.
(Pubblicato sul "Il Frigorista" n. 6 e 7)

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