La norma stabilisce i criteri per verificare i requisiti di sicurezza di impianti domestici o simili per l’uso di gas combustibili allo scopo di stabilire se l’impianto a gas può continuare ad essere utilizzato nello stato in cui è senza pregiudicare la sicurezza.
Questa norma tratta esclusivamente gli aspetti di verifica degli impianti e viene applicata a impianti per uso domestico alimentati a gas combustibili che appartengono alla prima, seconda e terza famiglia, inoltre la norma si applica a tutti i componenti relativi all’impianto e all’installazione dei componenti.
Le attività di verifica, ispezione e controllo degli impianti vengono effettuate da operatori con competenza tecnica; le verifiche che la norma stabilisce vanno ad accertare l‘assenza di anomalie e la presenza dei requisiti richiesti di sicurezza per poter stabilire la idoneità o non idoneità dell’impianto oppure la idoneità con presenza di anomalie non gravi che consentono l’uso temporaneo del medesimo.
L’operatore che esegue le verifiche deve compilare alla fine un Rapporto Tecnico di Verifica(RTV).
Le verifiche dell’impianto interno si eseguono tramite controlli visivi e strumentali e comprendono il controllo del percorso cioè l’idoneità della posa delle tubazioni, il controllo dei materiali (curve, gomiti, raccordi, rubinetti ecc.) ivi compresa la verifica del loro stato di conservazione.
La verifica degli apparecchi di utilizzazione, delle bombole e dei locali d’installazione si fa con una serie di controlli visivi e strumentali atti a verificare l’idoneità degli ambienti, la corretta esecuzione delle aperture di ventilazione e di areazione ed il corretto funzionamento degli apparecchi di cui sopra.
Grazie a controlli visivi e strumentali si effettua anche la verifica del sistema di evacuazione dei prodotti della combustione; i controlli visivi riguardano i componenti per l’evacuazione dei prodotti della combustione e servono per accertare l’idoneità dei materiali, la compatibilità degli ambienti, le modalità di posa e caratteristiche dei vari componenti, l’idoneità del posizionamento dei terminali di tiraggio, lo stato di conservazione dei vari componenti e infine la compatibilità tra l’apparecchio installato e il relativo sistema di evacuazione dei prodotti della combustione.
I controlli strumentali collegati al funzionamento dell’apparecchio devono accertare la corretta evacuazione dei prodotti della combustione durante il funzionamento degli apparecchi e consistono nel verificare se in apparecchi di tipo B e/o C ci sia assenza di riflusso dei prodotti di combustione e a verificare per apparecchi di tipo B a tiraggio naturale, il tiraggio prodotto nel sistema di evacuazione.
Il controllo dei materiali consiste nella verifica visiva di canali da fumo, dei condotti di evacuazione dei fumi e dei relativi accessori.
Il controllo dello stato di conservazione del sistema di evacuazione deve accertare la presenza di danneggiamento o corrosione, l’eventuale presenza di guarnizioni e l’eventuale presenza della camera di raccolta.
In presenza di caldaie a condensazione o sistemi di evacuazione dei prodotti di combustione va’ verificata la presenza e il funzionamento del sistema di scarico condense che consiste nel controllo visivo della parte non collocata sotto traccia del sistema, nella ricerca di perdite di liquido nella parte d’impianto sotto traccia e nella verifica di funzionalità del sistema; il controllo dei materiali è una ispezione visiva del sistema di scarico della condensa e i materiali devono essere idonei e resistere nel tempo.
Il sistema di scarico della condensa deve impedire la perdita di prodotti gassosi di combustione in ambiente o fogna e garantire l’evacuazione dei reflui prodotti dall’apparecchio e/o dal sistema di evacuazione dei prodotti della combustione.
Il fabbricante dell’apparecchio o il costruttore del sistema di evacuazione dei prodotti di combustione devono indicare le modalità di verifica del sistema di scarico della condensa.
Al termine dei controlli l’operatore deve compilare l’RTV di cui ai punti precedenti riportando tutti i dati richiesti e consegnarlo all’utilizzatore.al fine di fornire un giudizio sullo stato di sicurezza dell’impianto.
Il fine ultimo è assicurarsi che l’utilizzatore sia consapevole del livello di sicurezza dell’impianto e sappia quali sono le eventuali iniziative da intraprendere per scongiurare ogni possibile fonte di pericolo.
Infatti se i controlli evidenziano una idoneità al funzionamento temporaneo la norma concede un massimo di 30 giorni di tempo per sanare le anomalie individuate.