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Qualità dell’aria all’interno delle abitazioni

Quando parliamo di qualità dell’aria interna (IAQ) ci stiamo riferendo alla qualità dell’aria all’interno e intorno agli edifici e strutture e all’effetto che questa ha sulla salute e il comfort degli occupanti dell’edificio. Tutti abbiamo maturato la consapevolezza del fatto che l’inquinamento atmosferico (ambiente esterno) può comportare del rischio per la salute umana, ma in pochi hanno conoscenza che anche l’aria all’interno delle abitazioni o dei luoghi di lavoro non industriali può costituire una minaccia per la salute delle persone; infatti numerosi studi hanno dimostrato che l’aria che respiriamo all’interno delle abitazioni può risultare più inquinata dell’aria esterna e a questo si deve aggiungere il fatto che la maggioranza delle persone trascorrono gran parte della giornata all’interno degli edifici, aumentando considerevolmente il tempo di esposizione agli agenti nocivi.

Gli effetti sulla salute causati da inquinanti dell’aria negli ambienti chiusi può essere avvertito subito dopo l’esposizione o, forse, anni dopo in funzione del tipo di inquinante, della sua concentrazione in aria e della sua pericolosità specifica. Comprendere il problema e controllare la presenza di sostanze inquinanti all’interno degli edifici può aiutare a ridurre il rischio per la salute degli occupanti. Come detto gli effetti sulla salute possono apparire poco dopo una singola esposizione o dopo esposizioni ripetute per un inquinante.

Questi effetti includono l’irritazione degli occhi, di naso e gola, mal di testa, vertigini e stanchezza. Tali effetti immediati sono di solito a breve termine e curabili. A volte il trattamento consiste semplicemente nell’evitare l’esposizione della persona alla fonte dell’inquinamento, se si riesce ad individuare l’agente specifico che provoca i sintomi.

La probabilità di reazioni immediate alle sostanze inquinanti dell’aria negli ambienti chiusi dipende da diversi fattori tra cui l’età, le condizioni di salute del soggetto esposto preesistenti e dalla sensibilità personale verso uno specifico agente. Alcuni effetti immediati possono essere simili a quelli delle classiche malattie virali (es. influenza), pertanto è spesso difficile correlare immediatamente i sintomi all’esposizione ad un inquinamento dell’aria interna.

Se i sintomi si riducono o scompaiono quando una persona viene allontanata dalla zona sospetta di inquinamento, è probabile che il problema sia imputabile alla qualità dell’aria interna, quindi dovrebbero essere attentamente esaminate le caratteristiche dell’aria per individuare l’origine esatta del problema. Altri effetti sulla salute possono presentarsi dopo anni dall’esposizione o solo dopo lunghi periodi di esposizione o ripetute.

Numerose evidenze dimostrano che l’inquinamento dell’aria indoor può rappresentare un importante cofattore nella genesi delle malattie cardiovascolari e di altre malattie sistemiche e alcuni inquinanti indoor possono contribuire all’aggravamento di patologie preesistenti. Alcuni individui sono particolarmente sensibili all’effetto degli inquinanti.

I gruppi di persone che hanno questa particolare sensibilità alle sostanze tossiche sono definiti sottopopolazioni suscettibili, in quanto per loro il rischio espositivo risulta maggiore rispetto al resto della popolazione. Subiscono effetti sulla salute a concentrazioni di inquinanti relativamente basse o manifestano risposte più gravi rispetto a quelle manifestate dalla popolazione generale.

I gruppi più a rischio per esposizioni a inquinamento indoor sono: bambini, anziani e persone con patologie croniche (malattie cardiache e respiratorie), o con malattie del sistema immunitario. In alcuni casi le sottopopolazioni suscettibili risultano anche le più esposte alle sostanze tossiche.

Ad esempio i bambini, gli anziani, i malati cronici passano molto tempo negli ambienti interni e quindi, oltre ad essere più sensibili sono anche più esposti ai rischi presenti in questi ambienti. Nel complesso gli effetti sulla salute associati ad una cattiva qualità dell’aria, sono rappresentate sia dalle malattie associabili a specifici agenti come ad esempio l’amianto, ma negli ultimi anni si sono definite delle malattie connesse allo stato generale della qualità dell’aria negli edifici, e sono:

  • SINDROME DA SENSIBILITÀ CHIMICA MULTIPLA
  • SINDROME DELL’EDIFICIO MALATO (Sick Building Syndrome)
  • MALATTIE ASSOCIATE AGLI EDIFICI (Buildingrelated illness-BRI)

La Sindrome da sensibilità chimica multipla (Multiple chemical sensitivity syndrome – MCS) o Intolleranza idiopatica ambientale ad agenti chimici (IIAAC) è un disturbo cronico, reattivo all’esposizione a sostanze chimiche, a livelli inferiori rispetto a quelli generalmente tollerati da altri individui, e in assenza di test funzionali in grado di spiegare segni e sintomi. La reale esistenza e definizione di questa sindrome è oggetto di ampio dibattito a livello scientifico e al momento non vi sono ancora solidi parametri di riferimento per la diagnosi di tale patologia. Generalmente la sintomatologia si manifesta dopo un’esposizione o una ritenuta esposizione ad agenti ambientali, spesso segnalata come percezione di uno o più odori; talvolta però non è dimostrabile una relazione temporale tra sintomatologia ed esposizione. Il quadro sintomatologico, che in genere tende a regredire a seguito della rimozione dell’agente chimico implicato, comprende disturbi numerosi e aspecifici, a carico di più organi. Generalmente sono interessati il sistema nervoso e almeno un altro organo o apparato. Il quadro può presentare vari gradi di severità, dal solo malessere e discomfort fino a una grave compromissione della qualità di vita.

I sintomi più frequenti sono:

  • malessere generale
  • senso di stanchezza
  • turbe neurovegetative (nausea, tachicardia)
  • turbe neurologiche (mal di testa, vertigine, perdita di memoria)
  • turbe dell’umore (ansia, depressione, disturbi psichici vari)
  • dolori muscoloscheletrici
  • disturbi gastrointestinali e delle vie respiratorie

La sindrome potrebbe essere legata a una condizione di suscettibilità individuale, piuttosto che alla tossicità delle sostanze. Altre ipotesi ritengono che la sindrome sia caratterizzata da disturbi indotti da stress, sviluppati principalmente dalla sensazione di immediato pericolo per l’esposizione a sostanze sconosciute o che si tratti di una complessa sindrome psicosomatica. L’EPA (USA) ha segnalato che circa un terzo delle persone occupate in ambiente lavorativo chiuso, riferisce una particolare sensibilità a una o più sostanze chimiche comuni. Alcuni autori avanzano dubbi sulla reale esistenza di questa malattia come entità patologica a sé stante.

 

La Sindrome dell’edificio malato (Sick building syndrome – SBS) indica un quadro sintomatologico ben definito, che si manifesta in un elevato numero di occupanti edifici moderni o recentemente rinnovati, dotati di impianti di ventilazione meccanica e di condizionamento d’aria globale (senza immissione di aria fresca dall’esterno) e adibiti a uffici, scuole, ospedali, case per anziani, abitazioni civili. Le manifestazioni cliniche sono aspecifiche, insorgono dopo alcune ore di permanenza in un determinato edificio e si risolvono in genere rapidamente, nel corso di qualche ora o di qualche giorno (nel caso dei sintomi cutanei) dopo l’uscita dall’edificio. Sebbene i sintomi siano di modesta entità, i casi di SBS che si verificano in ambienti lavorativi possono avere un costo più elevato di alcune malattie gravi e a prognosi peggiore, a causa del significativo calo della produttività. L’eziologia è ancora sconosciuta, probabilmente multifattoriale e variabile da caso a caso. Fattori legati agli edifici, ai sistemi di condizionamento e di ventilazione, ai programmi di manutenzione, al tipo e all’organizzazione del lavoro e fattori personali svolgono certamente un ruolo rilevante. Da numerose indagini in edifici in cui sono stati segnalati problemi di salute o di comfort è emerso che il problema prevalente (in quasi la metà dei casi) era costituito da una ventilazione inadeguata. Molti composti chimici presenti nell’aria indoor sono noti o sospettati di causare irritazione o stimolazione dell’apparato sensoriale e possono dare vita a un senso di disagio sensoriale e a altri sintomi comunemente presenti nella cosiddetta SBS. Alcuni studi condotti su uffici e altri edifici ad uso pubblico in diversi paesi, hanno rivelato una frequenza di disturbi tra gli occupanti compresa tra il 15% e il 50%. In Italia già da molti anni sono riportati episodi significativi, ma non sono stati eseguiti studi epidemiologici su larga scala che abbiano interessato più edifici. Anche nell’esperienza italiana le alterazioni dei parametri ambientali, sebbene in alcuni casi significative, non sembrano da sole poter giustificare l’elevatissima prevalenza di una sintomatologia così complessa e strettamente correlata con la permanenza negli edifici studiati. Alcuni studi italiani hanno focalizzato l’attenzione sui costi, in termini puramente economici, di episodi di SBS, confermandone l’elevato impatto sociale, causate o aggravate dall’esposizione a fattori di rischio indoor e ha indicato quali strategie adottare per ridurne l’impatto sulla salute della popolazione europea.

 

Malattie associate agli edifici o building- related illness (BRI) comprendono quadri patologici specifici, caratterizzati da una specifica etiologia (agente biologico o fisico o chimico). Solitamente interessano una quota limitata degli occupanti di un determinato edificio e gli effetti sono a carico di:

• apparato respiratorio
• apparato cardiovascolare
• cute e mucose esposte
• sistema nervoso
• sistema immunologico

Recentemente si è concluso il progetto europeo EnVIE (2008)”European Coordination Action for Indoor Air Quality and Health Effects” che ha valutato gli effetti della qualità dell’aria indoor sulla salute della popolazione europea. Il progetto, cui hanno partecipato anche gruppi di ricerca italiani, ha individuato quali sono le principali patologie causate o aggravate dall’esposizione a fattori di rischio indoor e ha indicato quali strategie adottare per ridurne l’impatto sulla salute della popolazione europea

Gli inquinanti che si trovano comunemente in aria interna e che possono causare effetti nocivi sono noti, ma esistono ancora valutazioni diverse per ciò che riguarda la durata dell’esposizione e la concentrazione che produce questi effetti, questo dipende in larga misura dalle diverse reazioni che hanno le persone.

Le fonti di inquinamento che emettono gas o particelle nell’aria sono la causa primaria dei problemi di qualità dell’aria interna, la ventilazione inadeguata e scorretti livelli di temperatura ed umidità interna possono aggravare il problema.

Le abitazioni di diversi anni orsono erano realizzate con materiali e tecniche di costruzioni diverse ed in generale il ricambio dell’aria era assicurato anche da infissi non perfettamente a tenuta. La necessità di ridurre il fabbisogno energetico degli edifici e l’uso di nuovi materiali ha diminuito il ricambio d’aria “naturale” e modificato quantità e tipologia degli inquinanti ambientali presenti. In generale l’aria esterna può entrare ed uscire da un edificio per infiltrazione attraverso le strutture, con la ventilazione naturale attraverso le finestre e con la ventilazione meccanica utilizzando appositi impianti. Con l’infiltrazione, l’aria esterna fluisce attraverso aperture, giunti e fessure nelle pareti, pavimenti e soffitti, e intorno alle finestre e porte. Con la ventilazione naturale, l’aria passa attraverso le finestre aperte e porte. Il movimento dell’aria associato con infiltrazione e ventilazione naturale è causato dalle differenze di temperatura dell’aria tra interno ed esterno e dal vento. Infine, ci sono una serie di dispositivi di ventilazione meccanica localizzati o di appartamento o edificio che rinnovano l’aria dell’ambiente interno in modo continuo o alternato. La velocità alla quale l’aria esterna sostituisce l’aria interna viene descritto come il tasso di ricambio dell’aria. Quando c’è poca infiltrazione, ventilazione naturale o ventilazione meccanica, il ricambio dell’aria è basso e il livello di inquinanti interni può aumentare.

Nelle abitazioni, le fonti di inquinanti di origine chimica più comuni sono:

  • il fumo di tabacco
  • i processi di combustione (per la cottura dei cibi o il riscaldamento)
  • i prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa
  • gli antiparassitari
  • l’uso di colle, adesivi, solventi e prodotti per l’hobbistica (es. colle e vernici)
  • Materiali da costruzione, arredi e prodotti come deodoranti, possono rilasciare sostanze inquinanti in modo continuo
  • Altre fonti di immissione, come il fumo di tabacco, la pulizia o, le pitturazioni possono rilasciare sostanze inquinanti in modo intermittente

Nelle abitazioni, oltre alle diverse sostanze chimiche descritte possiamo venire in contatto con diversi tipi di contaminanti biologici che includono batteri, virus, peli di animali e gatto saliva, polvere di casa, acari, scarafaggi, e polline. Controllando il livello di umidità relativa in una casa, la crescita di alcune fonti biologiche può essere minimizzato.

Un’umidità relativa del 30-50 per cento è generalmente raccomandata per le abitazioni. Occorre ricordare che la presenza di acqua stagnante, umidità diffusa alle strutture, mobili, superfici umide costituiscono un terreno fertile per la crescita di muffe, batteri e il proliferare di insetti. A seguire alcuni dei contaminanti biologici più comuni:

  • muffa
  • batteri, che sono trasportati da persone, animali e suolo e residui vegetali
  • animali domestici, che sono fonti di saliva e peli di animali (scaglie di pelle)
  • escrementi e parti del corpo da scarafaggi, roditori e altri parassiti o insetti
  • virus e batteri (es.legionella)
  • La proteina nelle urine di ratti e topi è un potente allergene, quando si asciuga, può disperdersi nell’aria
  • I sistemi di trattamento aria contaminati possono diventare terreno fertile per la muffa e altre fonti di contaminanti biologici e possono quindi distribuire questi contaminanti attraverso la casa

In generale una buona gestione e manutenzione degli impianti di riscaldamento, di ventilazione meccanica e dell’aria condizionata sono molto importanti. La chiave del successo è rappresentata dal mantenimento igienico degli impianti e nel controllo dell’umidità.

Legionella La Malattia del Legionario, più comunemente definita legionellosi, è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila. Il genere Legionella è stato così denominato nel 1976, dopo che un’epidemia si era diffusa tra i partecipanti al raduno della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. In quell’occasione, 221 persone contrassero questa forma di polmonite precedentemente non conosciuta, e 34 morirono. La fonte di contaminazione batterica fu identificata nel sistema di aria condizionata dell’albergo. Collegati a WWW.LEGIONELLA.CLOUD
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