Un “luogo conduttore ristretto” è un luogo delimitato da superfici metalliche o con buon collegamento elettrico con il terreno, nel quale la persona ha una elevata probabilità di venire a contatto con le superfici conduttive attraverso un’ampia parte del corpo (diversa da mani e piedi) e con limitate possibilità di interrompere tale contatto.
Un esempio tipico di luogo conduttore ristretto è l’interno di un serbatoio metallico o l’interno delle tubazioni in cui si può accedere per svolgere delle operazioni di installazione, riparazioni o semplici ispezioni.
Una centrale tecnologica presenta spesso pareti con vaste estensioni tubazioni metalliche e spesso gli spazi tra le pareti e gli apparecchi sono estremamente limitati, l’operatore può trovarsi a lavorare in contatto con il corpo sulle tubazioni o sul generatore e in caso di contatto elettrico può avere delle difficoltà ad allontanarsi dalla zona pericolosa.
Un luogo può essere considerato conduttore ristretto quando:
_ la alta conducibilità con il terreno, le strutture metalliche sono a intimo contatto con il terreno, con superfici estese o anche con parti annegate o infisse nel terreno;
_ l’alta probabilità per l’operatore di entrare in contatto con le parti conduttrici su un’ampia parte del corpo, sono esempi di queste condizioni i cunicoli o le tubazioni dove i lavori operano a carponi, o dove chi opera è costretto ad appoggiarsi alla struttura con un’ampia parte del corpo;
_ l’impedimento per l’operatore di lasciare il luogo o di interrompere il contatto a causa della ristrettezza dei passaggi o alla difficoltà a lasciare il luogo.
Gli ambienti bagnati e con presenza di acqua si possono assimilare a luoghi conduttori ristretti, se presentano le caratteristiche prima indicate.
Le apparecchiature e impianti elettrici installati o utilizzati nei luoghi conduttori ristretti, devono avere caratteristiche di sicurezza elettrica specifiche in particolare per ciò che riguarda la protezione dai contatti diretti e indiretti, gli apparecchi e gli impianti alimentati con sistemi SELV, devono avere grado di protezione degli involucri IPXXB ovvero devono avere un isolamento in grado di resistere alla tensione di 500V per 1 minuto.
I sistemi di categoria zero come il SELV sono generalmente utilizzati per i circuiti di sicurezza o segnalazione e hanno una tensione nominale inferiore a 50V in c.a. e 120 V in c.c. e possono ritenersi sicuri nei confronti dei contatti diretti e indiretti.
La sigla SELV è l’acronimo della dizione inglese di” Safety Extra Low Voltage e individua un circuito in Bassissima Tensione di Sicurezza.
Il circuito è alimentato attraverso un trasformatore di sicurezza (con particolari requisiti di isolamento tra gli avvolgimenti primario e secondario), ma possono essere alimentati anche attraverso sorgenti autonome come batterie, pile e gruppi elettrogeni specifici.
Il sistema di distribuzione deve mantenere le caratteristiche di isolamento presenti nel trasformatore in ogni punto del circuito, sia in riferimento all’ambiente esterno, sia in riferimento agli altri sistemi elettrici presenti.
Per questo motivo i conduttori dei circuiti in bassa tensione devono essere posati in condotti separati dagli altri circuiti, oppure devono essere dotati di un isolamento almeno equivalente a quello del sistema a tensione più elevata presente nel condotto.
Il sistema SELV non ha punti connessi a terra, la tensione in uscita è < 25 V c.a. , 60V c.c..
Le prese del sistema SELV, non deve permettere l’introduzione di spine di altri sistemi elettrici, ivi compresi degli altri sistemi elettrici in bassissima tensione.
Le prese SELV non devono avere il contatto del conduttore di protezione.
I componenti fissi dell’impianto devono:
a) essere alimentati in bassissima tensione di sicurezza, attraverso circuiti SELV, la sorgente di alimentazione a bassissima tensione può essere installata anche all’interno del luogo conduttore ristretto;
b) essere alimentati attraverso separazione elettrica con le caratteristiche idonee per questo tipo di alimentazione ogni singola utenza deve essere alimentata attraverso un proprio trasformatore di isolamento (o da un avvolgimento secondario dedicato);
Un trasformatore viene usato generalmente per elevare o ridurre la tensione disponibile. Esiste, però, il trasformatore di isolamento che ha una funzione diversa. Infatti la tensione di ingresso può essere uguale a quella di uscita, poiché il suo compito principale è quello di separare il circuito di alimentazione che parte dalla cabina Enel, da quello che alimenta, ad esempio, una presa.
La protezione è ottenuta grazie a un opportuno isolamento tra avvolgimento primario e avvolgimento secondario.
In caso di contatto, la persona non viene attraversata da corrente in quanto il circuito non può chiudersi con un componente isolato. La protezione risulta valida per circuiti di limitata estensione.
c) Essere alimentati attraverso un interruttore differenziale da 30mA avere classe II di isolamento o equivalenti. La classe II di isolamento deve essere estesa anche alla distribuzione dei cavi.
Classificazione dei componenti e degli apparecchi elettrici in funzione della protezione contro i contatti indiretti:
Componenti di Classe 0 | Isolamento principale e involucro metallico sprovvisto di morsetto per il collegamento di messa a terra. Alimentabili solo da sistemi di Categoria 0 o da sistemi di categoria I isolati da terra (separazione elettrica) o installati in locali isolanti, non possono essere installati negli impianti per edifici civili o similari; |
Componenti di Classe I |
Isolamento principale e involucro dotato di morsetto per la messa a terra. Sono utilizzati in tutti i sistemi (TN,TT,IT) di categoria 0 e I ; |
Componenti di Classe II |
Isolamento supplementare (doppio) e privi di morsetto di messa a terra. La messa a terra non è necessaria. Utilizzati nei sistemi elettrici di I categoria, come alternativa a quelli di classe I dove non è possibile attuare il collegamento a terra delle masse; |
Componenti di Classe III |
La protezione contro i contatti indiretti è assicurata dal tipo di alimentazione a bassissima tensione di sicurezza. Non sono dotati di morsetto per la messa a terra. |
d) Avere l’interruzione automatica dell’alimentazione e deve essere realizzato un collegamento equipotenziale supplementare fra le masse e le masse estranee del luogo conduttore ristretto.
4.3.2. Componenti elettrici trasportabili o mobili (es. utensili portatili, apparecchi di misura)
Tali apparecchiature mobili (su ruote) o portatili (da impugnare durante l’uso) possono essere alimentate unicamente con sistemi a bassissima tensione di sicurezza (SELV), o con separazione elettrica (trasformatore di isolamento).
In entrambi i casi, la sorgente di alimentazione deve essere situata all’esterno del luogo conduttore ristretto, ad eccezione di sorgenti non alimentate da rete, come ad esempio i gruppi elettrogeni.
Ogni componente elettrico deve essere alimentato singolarmente da ciascun trasformatore o da ciascun avvolgimento del secondario del trasformatore.
Se si utilizza il trasformatore di isolamento, è preferibile utilizzare solo componenti di classe II; nel caso di apparecchiature di classe I, si deve effettuare un collegamento equipotenziale supplementare fra le masse delle apparecchiature e le masse estranee del luogo conduttore ristretto.
Le lampade portatili possono essere alimentati a bassissima tensione di sicurezza (SELV). Quando i trasformatori di sicurezza che alimentano il circuito SELV non fanno parte degli impianti fissi essi devono essere situati all’esterno del luogo.
Una importante ultima annotazione riguarda i rischi che sono o che possono essere presente nei luoghi confinati, tra essi ricordiamo la carenza di ossigeno e la presenza di miscele pericolose se respirate o con rischio di esplosione. Quando ci si appresta a lavorare in questi luoghi nessuna ipotesi può essere esclusa a priori, occorre valutare attentamente i rischi che possono essere presenti e prendere i provvedimenti necessari prima di intraprendere qualsiasi attività lavorativa.
Maggiori informazione per la sicurezza elettrica dei cantieri e per il lavoro in ambienti confinati seguendo il collegamento